
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita”. Versi noti, che richiamano immediatamente la Divina Commedia in particolare e la letteratura italiana in generale. Numerosi tentativi d’interpretazione, di trascrizione, di trasposizione nei più svariati ambiti del sapere si sono succeduti nel corso dei secoli, proponendo sempre nuovi approcci all’esegesi dell’opera. In architettura, si va dal Danteum di Terragni alla libreria Dante di La Bruzzo-La Puma-Messana, le cui proporzioni armoniche si legano concettualmente alla struttura perfetta dell’opera, richiamando il processo ascensionale del viaggio dantesco. L’Inferno è caratterizzato da un sistema di chiusure che celano i vizi capitali e che si compongono in una spirale aurea simboleggiando la voragine infernale. Il Purgatorio è costituito da sette mensole esili, poste in modo da apparire come un’ascesa verso il Paradiso. Quest’ultimo, a mo’ di coronamento, è contraddistinto da una mensola in vetro su cui poggiano dieci elementi verticali, per rchiamare i cerchi del Paradiso.